Nel 1933, all'interno del Forte Campana ubicato nel Castello del S.S. Salvatore, fu innalzata la stele sulla quale fu posta la statua in bronzo dorato della Madonna della Lettera. La stele, progettata dall'Ingegnere Francesco Barbaro, si eleva per 53 metri dal mastio della fortezza, mentre la Statua della Madonna è opera dello scultore originario di Roccalumera Tore Calabrò, la quale statua è la riproduzione ingrandita del simulacro della Vergine che tiene in mano la Sacra Lettera che si porta solennemente in processione il 3 giugno di ogni anno e originariamente modellata dallo scultore Messinese Lio Gangeri nel 1867.
Inaugurata solennemente il 12 agosto del 1934 durante l'Episcopato dell'Arcivescovo Mons. Angelo Paino, per descrivere la cerimonia riportiamo integralmente un articolo del "Times" di Londra, nel numero del 12 settebre 1934:
"Ai popoli nordici potrebbe riuscire difficile immaginare la scena che si svolse durante la cerimonia dell'inaugurazione. Apparecchi radiofonici adattati per ricevere le onde ultracorte della speciale Stazione Vaticana impiantata a Castel Gandolfo, sotto la direzione del Sen. Marconi, furono posti lungo il mare costeggiante, che era gremito di vapori mercantili, provenienti da Oslo, New York e altri porti, come anche da navi da guerra Italiane. Parecchie centinaia di migliaia di spettatori ingombravano le strade, le piazze e i moli. Essi erano accorsi da tutti i punti di Sicilia e d'Italia, per vedere il faro illuminato da un bottone premuto a centinaia di miglia sul continente. Per parecchi minuti prima dell'ora stabilita, il silenzio della folla era intenso. Quando la radio annunziò: "Attenzione, parla il Papa", quelli che erano seduti sulle tribune si alzarono, molti si inginocchiarono nelle strade, e gli uomini si levarono il cappello. Il profondo silenzio fu interrotto dalla voce chiara del Papa, che pronunziava nella sua ville nel centro d'Italia, la benedizione in latino: " Benedictio Dei Omnipotentis descendat super vos et maneat semper". Dopo un breve momento la colonna fu illuminata, come da allora in poi, sarà ogni notte".
Sulla parete esterna del forte, coprendo le vuote feritoie dei cannoni, corre una scritta a grandi lettere "VOS ET IPSAM CIVITATEM BENEDICIMUS": è la frase della "Sacra Lettera" che la tradizione vuole sia stata consegnata dalla Madonna ad una ambasceria di Messinesi, guidata da San Paolo Apostolo, che si era recata in Terra Santa a renderle omaggio e adorazione.