La memoria storica su questo presidio monumentale di Messina, testimonianza di un passato importante in questa città, è messa a rischio per l’incuria di quanti sono tenuti a mantenerne integre le caratteristiche strutturali e decorative e a preservarne il valore culturale. Chiariamo subito che le famiglie Formento già da alcuni decenni non sono più proprietarie dello stabile. Questa ricostruzione, d’altronde, non ha nulla di personale e vuole soltanto apportare un contributo di conoscenza, sulla base dei pochi documenti che è stato possibile recuperare. Si tratta di documenti, recuperati dai Fratelli Giuseppe e Nino Dini e da Alessandro Fumia, che attengono ai primi passaggi di proprietà che riportano i nomi della Famiglia Formento. I recenti crolli di parte dell’impianto di fabbrica dell’immobile hanno messo sotto i riflettori dell’opinione pubblica cittadina, la necessità – forse è meglio dire l’urgenza- di tentarne un recupero.Si conosce poco o nulla del suo impianto originale, salvo alcune osservazioni e ricordi che parlano di una stalla per cavalli; pure sono ridotte le conoscenze sugli ultimi proprietari che l’hanno gestito (e che ancora identificano l’immobile), poiché i discendenti dei Formento, come accennato, hanno ceduto la proprietà negli anni 90 del XX secolo. Soprattutto la data della sua edificazione non è stata ancora individuata. L’iniziativa, portata avanti dai soci dell’associazione degli amici del Museo di Messina, Franz Riccobono: Alessandro Fumia, Nino Dini, Giuseppe Dini e dal presidente Luigi Montalbano, ha proprio lo scopo di avviare un percorso di ricostruzione, fondato su dati e riscontri documentali certi, della storia del plesso, appartenuto alla famiglia Formento, quantomeno sotto il profilo storico-familiare.
Secondo quanto segnalano i fratelli Dini, l’acquisto della proprietà del fabbricato e dei terreni adiacenti avviene il 2 marzo 1836. I proprietari venditori del futuro Palazzo Formento furono gli eredi dell’abate Ferdinando Pistorio fu Gaetano Pistorio nobile messinese, deceduto nel 1819. Questa famiglia possedeva la proprietà dei terreni adiacenti la chiesa di Gesù e Maria del Buonviaggio e l’edificio adiacente: il capostipite Gaetano era inserito nella Mastra Nobiliare di Messina, e ivi individuato nel 1810. Suo figlio nonché, erede e proprietario è segnalato in un documento risalente al 1814, che trattava gli effetti della peste del 1743, quando egli era giovane; pertanto, si intuisce che l’abate fosse molto anziano. I venditori, consanguinei dell’abate appartengono alla famiglia Pistorio, e per ramo femminile, alla famiglia Di Gregorio, in modo particolare il beneficiario fu D. Muzio di Gregorio, marchese di Squillace. Queste sono le poche tracce che riguardano l’antica proprietà necessarie a una futura ricerca, per raggiungere lo storico di questo palazzo. L’acquirente è stato Luigi Formento fu Lorenzo. Sempre i fratelli Dini segnalano ulteriori notizie sull’edificio in oggetto in rapporto ad alcuni elementi architettonici presenti nelle pareti della vicina chiesa di Gesù e Maria del Buonviaggio: archi murati, tracce di finestre che collegavano il palazzo alla Chiesa, pietre d’intaglio presso l’edificio Formento ecc. Nel XX secolo il palazzo subisce delle trasformazioni al pian terreno, dove si trovano due unità immobiliari appartenuti alla famiglia Chiaia attraverso la signora Letteria (confinante con la chiesa), e all’altro estremo, l’unità immobiliare della famiglia Aricò, e o Arigò, ceduta dai loro eredi Silvio e Lucia Scandurra. Note necessarie alla sua rivalutazione di scopo.
Dalla ricerca su alcuni fondi finanziari Alessandro Fumia ha intercettato un testamento legato ai Formento. Il capostipite padre di Luigi, Lorenzo industriale di Messina, proprietario della casa commerciale di famiglia, è segnalato in un documento del 1807. Il documento testamentario doveva individuare gli eredi di Luigi Formento, titolare di tre rendite finanziarie a lui intestate. Dagli atti acquisiti è possibile trovare i componenti della famiglia Formento, discendenti diretti del capostipite Lorenzo e fratelli di Luigi Formento. Ma la natura dei titoli (obbligazioni), in rapporto alle relative scadenze, determinano col passare del tempo, ulteriori documenti (titoli testamentari), prodotti dai fratelli eredi di Luigi. Dalla composizione di questi atti, inseriti nella Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia, edita in Roma 1876 apprendiamo i componenti di questa famiglia. Luigi Formento titolare dei titoli finanziari, il secondogenito Antonino Formento, giudice del Tribunale di Commercio di Messina, deceduto nel 1875, la terzogenita Maria Antonia Formento deceduta nel 1874, e dulcis in fundo, Pietro Formento, erede universale di Antonino Formento, e di Luigi Formento cioè, colui il quale erediterà le rendite finanziarie e i beni immobili, compreso il Palazzo Formento. Luigi suo fratello morirà l’anno 1863, e il testamento in cui si individuano le tre rendite sarà aperto nel 1867. Dai documenti segnalati non vi è dubbio alcuno sul ruolo di Pietro Formento che ebbe prole, e che verosimilmente gestirà il patrimonio paterno. E’ opportuno sottolineare il fatto che le superiori notazioni sono solo l’inizio di una ricerca che necessita di ulteriori approfondimenti, sia con riferimento ai passaggi di proprietà ed alla gestione dell’edificio, sia pure e soprattutto alla data esatta in cui è sorto. La conoscenza documentata del progetto di costruzione ed il suo inserimento nel tessuto urbano della città è di sicuro interesse anche per una migliore conoscenza dei collegamenti tra l’edificio della Chiesa e quello dei locali abitativi e commerciali del plesso.
A tal riguardo si ringraziano gli eredi delle Famiglie Formento, che si sono dette disponibili a mettere a disposizione documenti il loro possesso che potrebbero contribuire e fornire alcune risposte o comunque a chiarire alcuni dubbi.
Giuseppe Dini – Nino Dini – Alessandro Fumia – Luigi Montalbano
Elenco documenti
- Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia, Parte 4. Roma 1876. Supplemento inserzioni alla Gazzetta Ufficiale del regno d'Italia 1 ottobre 1876 n. 3857. AVVISO 4428 2a pubblicazione.
- Romualdo Giuffrida, Il Banco di Sicilia e l'espansione della Banca Nazionale (1860-1862). Salvatore Sciascia, 1968.
- La legge monitore giudiziario e amministrativo del Regno d'Italia. Ricci, Roma 1864
- Giuseppe Pappalardo, Guida per la città di Messina 1826
- REGOLAMENTO sulle attribuzioni del Consiglio edilizio di Messina instituito con real decreto de 2 di settem bre 1851 del 12 di Ottobre 1852.
- Giuseppe Galluppi, Nobiliario della città di Messina. Napoli 1877.
- Santi Romeo, Ricerche sulla peste bubonica se attacca uomini e bruti . Messina 1814.
- Archivio storico siciliano: pubblicazione periodica per cura della Scuola di paleografia di Palermo. periodo (raccolta) 1873-1934). Palermo 1934.
- Consorzio nazionale bollettino ufficiale del comitato centrale. 1869
- Ida Fazio, Il porto franco di Messina nel lungo XVIII secolo: Commercio, fiscalità e contrabbandi. Viella Libreria Editrice 2021.
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