Il commercio delle derrate siciliane per il mondo nei secoli, fu una delle voci vincenti che nel passato, Messina seppe spendere. I rapporti commerciali furono estesi in tutto il continente d’Europa, la dove, i mezzi di comunicazione erano limitati e le distanze considerevoli. Eppure è un fatto, l’intraprendenza dei nostri padri non aveva limiti; e le mercanzie, i lavorati e le materie prime, furono apprezzate sopra tutti gli empori e i mercati del continente europeo. Una delle voci principali del commercio messinese al tempo del vapore, furono gli agrumi. Il suo stoccaggio ricercato, favoriva la circolazione di prodotti di alto pregio. Gli agrumi dunque, vennero esportati in tutto il mondo; e il mondo seppe riconoscere a Messina questo primato. Famose furono le etichette degli Zar, ricercate, splendide, eccessive nella cromatica, nelle soluzioni di inchiostro aggettanti. Una di queste, fu un esemplare richiesto dai collezionisti inglesi per la sua peculiarità di incisione. Ne fa testimonianza un particolare documento, segnalato nella Gazzetta Ufficiale nel Regno D’Italia. La dogana di Mosca, la più grande al mondo da alcuni anni, prevedeva una serie di misure da adottare per i marchi più richiesti, sintomo di qualità, sempre oggetto di truffa e di raggiri commerciali. Fra le etichette più preziose, si segnalavano quelle degli agrumi di Messina. Nei registri trascritti dal fondo della dogana imperiale di Russia sui marchi e segni distintivi di fabbrica, rilasciati nella seconda quindicina del mese di luglio del 1896, a pagina 4576, scritte in lingua russa e in lingua italiana si leggeva al numero 3245 quanto segue: Ditta A.G. Crendiropulo a Tangarug 12 marzo 1896, marchio composto in monocroma, raffigurante una etichetta incisa con effige del Palazzo Imperiale di Mosca, avente al di sopra di esso la scritta arcuata A.G. Crendiropulo scritta in lingua russa. Mentre al di sotto del detto palazzo effigiato si leggeva, pure in lingua russa la seguente iscrizione: Kremlina – Messina. E in forma assoggettata in doppia lingua qui, si osservava in italiano, la specifica: Marca per uso casse agrumi. Dai pochi documenti reperiti, simile titolo lo troviamo segnalato fino al 1904. La ditta A.G. Crendiropulo, aveva la sua sede principale ad Atene, allora sotto il dominio Turco e uffici di rappresentanza a Messina. La Città dello Stretto, era la capitale del commercio siciliano nel mondo. La presenza della flotta commerciale greco-ottomana contava altre unità presso gli uffici della Palazzata di Messina. La neo città italiana, ancora rigogliosa di iniziative dava l’idea, di una base commerciale dinamica, crogiuolo di attività marittima di antiche memorie. Alessandro Fumia