Il Duomo della città di Messina era uno dei maggiori esempi dell'architettura medioevale della Sicilia e del Mezzogiorno d'Italia. Esso ha avuto attraverso i tempi una vita tormentata, contrassegnata da crolli, incendi e molteplici interventi di ammodernamento e di trasformazione.Le origini dell’attuale Duomo di Messina risalgono al periodo Normanno e fu proprio il Conte Ruggero a volerne la rifondazione dopo la profanazione ed i guasti apportati dai Saraceni durante la loro lunghissima dominazione.Fu consacrato il 22 novembre 1197 dall’Arcivescovo Berardo, presenti l’Imperatore Enrico VI, figlio di Federico detto il Barbarossa e della Regina Costanza, ultima principessa normanna che a lui ara andata in sposa e gli aveva portato in dote il regno di Sicilia.Le strutture originarie del sacro edificio, lungo il corso dei secoli, sono andate soggette a frequenti trasformazioni, talora con l’aggiunta di elementi architettonici e decorativi che indulgevano al gusto del tempo. Ciò fu dovuto quasi sempre alle ferite inflitte da disastrosi eventi, soprattutto da terremoti e alla conseguente necessità di ricostruire in tutto o in parte.La prima distruzione avvenne nel 1254, provocata da un furioso incendio durante i funerali di Corrado IV.Con l’Arcivescovo Guidotto de’ Tabiatis (1304 – 1333) si iniziò un periodo di lento ma continuo arricchimento, che durò fino a tutto il ‘500. Vennero introdotti elementi decorativi di grande rilievo, quali i mosaici, le decorazioni del soffitto, gli splendidi portali, il rivestimento marmoreo della facciata, l’imponente complesso dell’Apostolato, il cui autore Giovannangelo Montorsoli, discepolo e collaboratore del Buonarroti, scolpì unitamente alla splendida fontana dedicata a Orione che si ammira sulla piazza.Ma con il terremoto del 1908 e gli eventi bellici del 1943, la cattedrale subì crolli e ricostruzioni, solo negli anni successivi al secondo conflitto fu possibile ricostruire l’edificio sacro grazie a pazienti opere di restauro, e all’opera infaticabile dell’allora Arcivescovo Mons. Angelo Paino il quale dovette provvedere, per la seconda volta, alla nuova ricostruzione.Nell’agosto del 1947 la Cattedrale veniva riaperta al culto e dal Papa Pio XII insignita del titolo di Basilica.Tra le opere d’arte recuperate o ricostruite si possono ammirare i tre portali d’ingresso, in stile gotico dove in quello centrale spiccano le armoniche ed eleganti colonnine in marmo con intrecci di motivi ornamentali e figure di santi e dove nella lunetta centrale è posta la statua della Vergine con Bambino di G.B.Mazzolo, negli altri due portali laterali spiccano nelle lunette le tarsie raffiguranti S.Placido e la Vergine.All’interno è possibile visionare una acquasantiera del XIV sec., la Cappella di S.Giovanni Battista del Gagini, le undici cappelle degli Apostoli, originariamente del Montorsoli, oggi rifatte da artisti contemporanei, un pulpito di fine ‘500 del Calamech, restaurato, monumenti funerari di varie epoche di Arcivescovi, in parte recuperati e ricostruiti.L’Abside maggiore, presenta un altare marmoreo ad intarsio, una gradinata anch’essa intarsiata e il baldacchino in rame dorato iniziato nel 1628 dove al centro spicca, in una elegante cornice l’icona della Madonna della Lettera ricoperta da una preziosa manta, e a fare da sfondo l’imponente mosaico di ispirazione bizantina con il Cristo in trono e ai lati le figure della vergine, di San Giovanni Battista, l’Arcivescovo Guidotto e Pietro d’Aragona.Nell’altare è incastonato un prezioso paliotto in argento di Francesco Juvara, che raffigura la Madonna nell’atto di consegnare la Lettera agli ambasciatori Messinesi.Una parte dell’imponente impianto architettonico della Cattedrale, ancora tutta da scoprire è quella relativa alla Cripta, ad oggi ancora inspiegabilmente chiusa al pubblico, che si trova esattamente sotto il transetto e le tre absidi, la cui volta poggia su basse colonne monolitiche adornate con capitelli decorati a fogliame. Le decorazioni della volta sono in stile barocco, e c’e’ ancora qualche traccia degli affreschi seicenteschi.Menzione particolare spetta al tesoro del Duomo, oggi visitabile da parte di visitatori e turisti, comprende delle raccolte preziose di arte sacra tra i quali spicca la Manta d’Oro della Vergine, patrimonio del Duomo di Messina oltre a numerosi reliquiari, calici, gioielli e lavori in argento dei mastri argentieri Messinesi.
Come anticipato sopra sia il tesoro del Duomo che il campanile sono visitabili in base ai seguenti orari:
Aprile e maggio: 10.30-13.00 da lun a sab.
Giugno: 10.30-13.00 da lun a sab, martedì: 9.00-15.30; nei giorni 1 e 16 di Giugno: 10.00-15.30; nei giorni 10, 21 e 29 Giugno 10.30-16.30.
Luglio: 10.30-13.00 da lun a sab, martedì: 9.30-15.30;nei giorni 1, 19 e 22 Luglio ore: 10.30-16.00; nei giorni 7, 28 e 29 Luglio ore: 9.30-15.30.
Agosto, settembre, ottobre: 9.30-13.00 da lun a sab; martedì: 9.00-15.30
Novembre: 10.30-13.00 da lun a sab.
da Dicembre a Marzo: 11.00-13.00 da lun a sab.
Apertura su prenotazione per gruppi in orari diversi da quelli indicati telefonando al n° 090675175 o mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Gli orari sono suscettibili di variazioni dovute a funzioni religiose.
BIGLIETTI D’INGRESSO
Tesoro del Duomo: adulti € 4,00minori di 18 anni € 2,00
Campanile del Duomo: adulti € 4,00minori di 18 anni € 2,00
Tesoro e Campanile: adulti € 6,00 - Minori di 18 anni € 3,50
SERVIZI
Audio guida Museo € 1,00 - Audio guida Cattedrale € 3,00
Visite guidate su prenotazione per gruppi, in ITALIANO, INGLESE, FRANCESE, SPAGNOLO, TEDESCO