il 15 Maggio 1392, re Martino e la regina Maria, concedono il casale e il castello di Fiumedinisi a Tommaso Romano Colonna per aver ridotto alla loro ubbidienza la città di Messina. Questi, per i servigi resi alla Corona, possiederà anche il territorio che va dal torrente Fiumedinisi a S. Alessio. Egli cedette fin dal 1408 al figlio Filippo la baronia di Fiumedinisi che comprende il territorio tra il torrente omonimo e l'odierno torrente Allume. Il tratto di riviera compreso tra questi due torrenti è la cosiddetta marina di Fiumedinisi Questa manterrà il nome fino al 1613, anno in cui la vedova di Antonino Romano Colonna, duca di Fiumedinisi sposa Giovanni La Rocca, proprietario di Lumera o Allumera. Con tale matrimonio quella parte della marina di Fiumedinisi che si estende all'odierno castello d' Alcontres al torrente Allume diventa Marina di Roccalumera. La parte invece che va dal castello al torrente Fiumedinisi manterrà ancora per oltre 200 anni la denominazione di Marina di Fiumedinisi. In seguito alla petizione di un centinaio di cittadini delle due Marine, capeggiati da don Emmanuele Interdonato, Ferdinando II di Borbone emana il Real Decreto n. 1405 del 18 Dicembre 1849 col quale riunisce le due Marine sotto il nome di San Ferdinando. Il nuovo comune riceverà da Fiumedinisi 241 ettari del terreno boschivo, che assumerà e manterrà il nome di bosco di San Ferdinado. Con R.D. 1218 del 12 Maggio 1863, emanato dal re d'Italia Vittorio Emanuele II, San Ferdinando cambia nome e diventa Nizza Sicilia in onore dell' Eroe dei due Mondi Giuseppe Garibaldi, il quale già l'aveva così chiamata nel 1860 in una sua ricevuta rilasciata a una delegazione di sanferdinandesi, che gli aveva consegnato un contributo in denaro per la causa nazionale. Nel 1929, in seguito al R.D. 655 del 28 Marzo, Nizza diventa frazione di Roccalumera e lo sarà fino al 3 Dicembre 1948, data in cui riacquista la sua autonomia grazie alla Legge Regionale Siciliana n. 42.
Castello D'Alcontres, facciata lato monte
IL CASTELLO D'ALCONTRES, fu costruito tra il 1583 e il 1627, fu occupato dai messinesi il 7 agosto 1674, durante la rivolta di Messina, nella quale si contrapposero le fazioni dei Merli e dei Malvizzi, e riconquistato da don Luigi Moncada, nobile fiumedinisano, con l’aiuto dei suoi compaesani e degli spagnoli. Il 28 agosto 1718 fu presidiato da un distaccamento spagnolo con sette cannoni, che doveva difendere l’allora Marina di Roccalumera dalle navi savoiarde. Nel corso degli anni fu abbattuta la sua torre quadrata (maggio 1973), che portò alla luce numerose “quartare” murate nel sottoscala, e il baluardo lato Catania; fu restaurato nella sua parte centrale nel 1989 con trasformazione della via castello d’Alcontres in scalinata e con la costruzione di una fioriera oltre al rifacimento del balcone e dei mascheroni delle mensole. Nel 1999 fu iniziata all’interno dei suoi muri perimetrali la costruzione di un palazzo in cemento armato.
Arco di ingresso al castello D'Alcontres
LA CHIESA DI SAN GIUSEPPE sorse come cappella privata dei Principi d’Alcontres. Francesco Romeo in un suo manoscritto del 12 ottobre 1942 scrive di ricordare lo stemma dei d’Alcontres sull’arco maggiore di essa e la tribuna esistente presso l’altare maggiore in diretta comunicazione con l’abitazione del principe. Fu eretta a cappellania curata con giurisdizione limitata e alle dipendenze dell’Arcipretura di Allume. Danneggiata gravemente dal terremoto del 1908, fu riedificata dall’Arcivescovo di Messina Angelo Pajno. Divenne parrocchia il 26 luglio 1921, mentre ancora era inagibile (i lavori di ricostruzione vennero infatti iniziati il 12 marzo 1925).
Chiesa di San Giuseppe, annessa al Castello D'Alcontres
Da visitare a Nizza di Sicilia:
MUSEO DEL RISORGIMENTO
La storia di Nizza di Sicilia, piccolo comune della Riviera Jonica messinese quasi equidistante dalle più conosciute città di Messina e di Taormina, tramanda le epiche gesta del col. Giovanni Interdonato, patriota e garibaldino, sindaco, possidente e produttore dell’omonimo “limone speciale”, molto apprezzato dagli inglesi. Lo inquadra come figura di riferimento per i rivoltosi che parteciparono ai moti antiborbonici del 1848-49 e per i siciliani che combatterono al fianco di Giuseppe Garibaldi nel 1860. L’Amministrazione nizzarda, per ricordare questo suo intervento a favore dell’Unità d’Italia, e quello di diversi suoi parenti e amici, tra cui il fratello Stefano, il farmacista Nicolò Balsamà, il cugino avv. Giovanni Interdonato, il marchesino Pietro Mauro, e tanti altri, ha allestito e inaugurato il primo agosto 2010 un museo nell’ottocentesco palazzo Parisi-De Luca, acquistato e restaurato con fondi europei.
In esso custodisce ed espone armi e cimeli, documenti, bandi, proclami, monete medaglie, lettere, testimonianza di una scuola primaria pubblica gratuita inaugurata sotto il regno borbonico, dipinti, stampe, che ripropongono momenti e personaggi del Risorgimento. I reperti sono di proprietà del Comune di Nizza di Sicilia e in parte sono il frutto di acquisti e donazioni di privati. Alcuni dipinti e armi sono concessi in esposizione dai proprietari per un tempo limitato. L’ edificio che ha il suo ingresso principale al n. 192 di via Umberto I, risale alla fine dell’Ottocento ed è un esempio di quell’ architettura tardo-neoclassica che in Sicilia si ispira agli insegnamenti dell’architetto palermitano Giuseppe Venanzio Marvuglia (Palermo 1729-1814).
Il suo prospetto principale, rivolto a nord-ovest, rivela una composta successione su due livelli di porte finestre e balconi che con la loro uniformità valorizzano le due aperture centrali, la cui importanza viene svelata dalla cornice del portone principale formata da paraste in marmo scanalato che sorreggono i capitelli e quindi l’arco a tutto sesto e del balcone sovrastante sormontato da un timpano incorniciato da un frontone a sime continue. L’importanza degli elementi centrali è ancor più evidenziata da un bugnato liscio, che si ripete ai lati della facciata. Le mensole dei balconi e degli architravi sono abbellite da foglie di acanto.
Il Museo del risorgimento è ospitato al primo piano, in due ale suddivise complessivamente in 9 salette espositive impreziosite da affreschi e decorazioni sulle volte a schifo. L’ala sinistra è composta dalle salette Garibaldi, Interdonato, della Bandiera, delle armi (che espone anche monete e medaglie); l’ala desta comprende invece documenti e una libreria con testi a tematiche risorgimentali.
IL MUSEO DI SCIENZE NATURALI
Ufficialmente nasce nel 2002 e viene intitolato al naturalista paleontologo messinese Giuseppe Seguenza (Messina 1833 – Messina 1889). Esso espone reperti di varia provenienza: minerali peloritani, siciliani, italiani ed esteri, e attrezzature metalliche risalenti allo stabilimento minerario dell’Azienda Mineraria Siciliana (AMS), che sorse negli anni Cinquanta nel Comune di Nizza di Sicilia per estrarre Blenda e Galena dalle miniere di Tripi (Alì) e di Vacco e Migliuso (Fiumedinisi), e che lavorò con scarsa fortuna fino al gennaio del 1961 e fallì per il crollo delle quotazioni mondiali del piombo e dello zinco, secondario alla crisi del Canale di Suez.
Interessanti sono la sua collezione di zolfi, celestine e aragoniti siciliane, l’allume della vicina Roccalumera, la pirrotina di Fiumedinisi, con inclusioni piritiche, il marmor porphyriticum di contrada Migliuso, l’oro della miniera di contrada Volpone. Il Museo espone inoltre reperti paleontologici di diversa provenienza, molti dei quali sono siciliani, come i pesci fossili di Piazza Armerina e i Gryphus minor di Fiumedinisi. Fanno parte di esso le attrezzature metalliche ricavate dalla demolizione dell’ex-stabilimento minerario, oggi esposte attorno all’Auditorium comunale, sorto nel 1995 nello stesso sito, e inoltre le miniere di contrada Volpone, di taglio sassone, di Pangaddu e di Buticari. In atto è ospitato nei locali della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Nizza di Sicilia, che rappresenta il polo culturale di questa comunità in quanto è anche contenitore d’arte e della biblioteca comunale “Corrado Cagli”.
Fonte: Comune di Nizza di Sicilia (portale Istituzionale)