Un modo nuovo di avvicinarci al patrimonio turistico e culturale dei nostri territori è rendere l'esperienza gastronomica delle persone un evento straordinario ed insolito.
L’anno nazionale del cibo, made in Italy, 2018 accompagnato dall’anno europeo del patrimonio culturale, binomio inscindibile, si incastona felicemente nella storia delle comunità, nei valori del patrimonio prevalentemente rurale, nelle attività produttive tipiche dei luoghi, negli antichi mestieri, nei sapori e nelle tradizioni popolari, nell’archeologia, nel turismo di radice: componenti incomparabili ed identitari del divenire che diventa “prodotto turistico” in sé.
PROGRAMMAZIONE TURISTICA. La promozione di progetti sostenibili ed inclusivi che favoriscono percorsi condivisi nell’incontro/dialogo tra gli operatori turistici, agricoltori, allevatori, pescatori, produttori e cuochi, permettono la possibilità di moltiplicare gli obiettivi strategici su investimenti finanziari, ottenere risultati stabili e strutturali, e mettere a sistema consolidate e nuove forme di economia virtuosa e coesione sociale. Viene così considerata importante la programmazione turistica, che tiene conto delle persone e dei servizi, la cui analisi è il risultato della sintesi di un confronto critico, leale e costruttivo tra istituzioni ed operatori turistici e della filiera agroalimentare. In questa prospettiva, la qualità della programmazione e il possibile fare sistema tra operatori e territorio non consiste solo nel fornire un “elenco di azioni da realizzare”, ma stabilisce un orientamento logico tra attività e le migliori prassi organizzative.
TURISMO ED ENOGASTRONOMIA. Nell’individuazione e nell’efficacia degli interventi di valorizzazione, sensibilizzazione e di promozione occorre anzitutto porsi una domanda: cosa cercano i turisti ed i visitatori? Forse cercano le emozioni dei luoghi, le cui pietre narrano ancora oggi la storia del passato, la meraviglia delle chiese come luoghi di preghiera, di contemplazione e di bellezza artistica, dei monasteri, degli scenari rurali, delle persone che custodiscono e preservano ancora oggi i luoghi dai segni del tempo. Oppure cercano, le testimonianze orali tramandate da secoli sulle magnificenze immateriali e materiali del ricco patrimonio rurale che riflettono la cucina locale e la tradizione dei prodotti tipici locali. È indubbio, che parlando della mia terra, della mia Isola, i luoghi siciliani conservano ancora forti e radicati legami alle proprie radici difficilmente estirpabili. La storia ce lo insegna mostrando la sopravvivenza delle nostre Comunità rurali e montane alle dominazioni degli invasori. È necessario, però, ripartire dalle proprie origini e per me è indispensabile prima di tutto “raccontare la Sicilia ai Siciliani”. Perché la Sicilia resta potenzialmente la regione più ricca dell’Italia in termini di beni culturali-archeologici ed enogastronomici.
ANNO DEL CIBO. La realizzazione delle attività che man mano verranno pianificate nel corso del nuovo anno, dovranno stimolarci a riflettere in prima istanza al turismo legato alla salvaguardia dell’ambiente e delle produzioni gastronomiche locali (slow tourism, turismo sostenibile, home food, ecomusei diffusi) ed alla valorizzazione dei beni culturali e percorsi turistici fruibili (naturalistici, sentieristici, rurali) seguendo un filo logico iniziato nell’anno dei Cammini (2016) continuato nell’anno trascorso dei borghi (2017) e ci immetterà, poi, nel 2019 verso l’anno nazionale del “turismo lento”. Un percorso che deve anzitutto far accrescere la consapevolezza alle nostre comunità locali dell’importanza del luogo come motore di crescita economica e sociale ed agli operatori della filiera turistica la promo-commercializzazione di pacchetti turistici, affidabili e seri, sul tema della “gastronomia, paesaggio rurale ed ambientale, tradizioni locali”. Ciò consentirà, così di sostenere, in un unico brand, in maniera integrata ed intelligente il prodotto turistico nei mercati esteri. «Behavior is the mirror in which everyone show his own image». Quanto saremo capaci di generare comportamenti virtuosi e virali che permettono di attivare dinamiche e benefici positivi, che generano valore e benessere, per le Comunità locali ed i nostri territori? Goethe (1749-1832) attraverso il suo “Viaggio in Italia”, ci testimonia che una buona reputazione è alla base del successo turistico di una destinazione.
Filippo Grasso