L’hospitale più antico, fondato forse nel 1070, era quello di S. Giovanni Battista dell’Ordine degli Ospedalieri (successivamente noti come Cavalieri di Malta). La chiesa duecentesca dedicata a S. Maria degli Alemanni deve il suo nome all'Ordine dei Cavalieri Teutonici che nel XIII secolo provvide alla costruzione sia dell’edificio religioso sia di un ospedale attiguo. La chiesa è nota soprattutto come uno dei pochi esempi di arte gotica della Sicilia. Allo stato attuale, delle due strutture è rimasto ben poco. Infatti i Cavalieri Teutonici lasciarono la zona verso la fine del XV secolo. A metà del Quattrocento, un antico lebbrosario costruito nel casale di Briga (oggi Briga marina), sotto il monastero benedettino di San Placido di Calonerò, divenne “Ospedale di San Lazzaro per le donne infette”. Insieme agli altri piccoli ospedali messinesi, esso fu successivamente incorporato nell’ospedale di Santa Maria della Pietà. E’ rimasto attivo fino all’inizio del XVIII secolo. Un lebbrosario o “Casa degli Infetti per gli uomini” con annessa chiesa di Sant’Agata, esistente fin dal XII secolo, si trovava invece nel casale di Faro, fuori delle porte della città, in contrada Sant’Agata, gestito dagli Ospedalieri di San Lazzaro. Pur continuando un’esistenza autonoma per “ammalai guasti di morbi contagiosi infetti e di leprosi” fino al XVIII secolo, nel 1542 fu anch’esso incorporato patrimonialmente ed amministrativamente nell’Ospedale Grande. Nel Villaggio Sant’Agata vi è tutt’oggi una contrada chiamata “Spetale”.Nel secolo XV non meno di quindici ospedali fiorivano a Messina. Si ebbe la necessità di riunirli tutti in uno, sicché il 12 ottobre 1542 fu messa la prima pietra dell’edificio quadrato, a più piani e vastissimo, con giardino nel grande piano di Santa Croce, l'Ospedale Grande o di Santa Maria della Pietà. L’opera fu portata a compimento nel 1605 (architetti Sferrandino, Carrara, Calamech). Nella chiesa si ricorda il quadro della Pietà del Barbalonga. Nel ‘700 l’ospedale aveva 145 posti letto.Una collezione di vasi del sec. XVI, appartenenti alla farmacia dell’Ospedale, sono oggi esposti presso il Museo Regionale di Messina. L'ospedale ha funzionato fino agli inizi del '900, definitivamente distrutto dal terremoto del 1908.In un antico monastero femminile francescano i Fatebenefratelli istallarono nel 1588 il loro convento-ospedale. La chiesa era dedicata a S. Elisabetta del Portogallo. La struttura, abbellita nel 1601 ed arricchita di spezieria aperta al pubblico, fiorì per molto tempo. Nel 1685 vi erano 16 religiosi e 18 posti letto. A causa della peste del 1743, l’importanza dell’ospedale andò scemando ed il terremoto del 1783 definitivamente mise fine alla sua attività. A quel tempo contava solo su due religiosi. Questi ultimi abbandonarono Messina nel 1788.
(Mitchell Riccardo, Il Grande Ospedale di Messina, L’Osservatore, n° 143, pp. 359-363, 1845).
(Minà Morici Giovanni, Osservazioni raccolte entro l’anno 1850-51 all’Ospedale di S.M. della Pietà dal medico maggiore sostituto)
(Giovanni Minà Morici vice-direttore della prima classe della Reale Accademia peloritana, socio di varie Accademie, Messina-Capra, 1851, 51 p.)
(La Farina Giuseppe, Messina dell’800, Messina e i suoi monumenti, Edizioni G.B.M.).
(De Gregorio Letterio, Sul cornice dell’Ospedale civico di Messina, Messina 1863(?), pp 11.).
(Ribera Stefano, Il nostro Ospedale civico: osservazioni e rimpianti d’un cittadino, Messina 1882, pp 143).
(Monografia, Regolamento amministrativo: testo unico Grande Ospedale civico Piemonte, Messina, Messina 1914, pp 59).
(Caminiti Luciana, Dalla pietà alla cura, Strutture sanitarie e società nella Messina d’Ottocento, A. Giuffrrè editore, Milano 2002).
(Santi Romeo, Sull’insalubre prigione dello spedale civico di Messina, Giornale di Scienze, Lettere ed Arti, Palermo 1823).
(Valentino Giuseppe, Assistenza sanitaria in Messina nei secoli XV e XVI, Gazzetta di Messina, 21 luglio 1938)
Antico Ospedale militare di Messina
L’ospedale militare di Messina trae le sue origini dalla chiesa di S. Maria Maddalena della Valle di Giosefat quando nel 1086, per volontà del Conte Ruggero, fu fondato un ospizio per i pellegrini verso la Terra Santa, sotto la gestione dei Benedettini. Nel 1633, nel luogo dell’ospizio (oggi via Cardines 38, dove sorge la Casa dello Studente) i monaci Benedettini occupano un monastero a forma rettangolare con annessa chiesa, cortile e giardino. Nel 1862 questo monastero della Maddalena dei PP. Cassinesi fu trasformato in Ospedale militare, avviandovi lavori di ristrutturazione.
L’edificio venne raso al suolo dal terremoto del 28 dicembre 1908.
(Lentini Rosa Maria, Osservazioni sull’Ospedale militare di Messina, Rivista di Storia della Medicina, anno XIV, nuova serie XXXV, fasc.1-2, 2004, pp. 203-208).
Lazzaretto nella falce del porto.
Il lazzaretto fu edificato in legno nel 1575, durante la peste, in modo provvisorio. Fu poi bruciato e riedificato ai primi del XVII secolo. Abbattuto nuovamente dopo la rivoluzione antispagnola del 1674-78 a causa della costruzione della Cittadella, fu ricostruito nel 1694, regnando Carlo II, dal vicerè d’Uzeda che ne fece una struttura rettangolare, ampia e stabile, più vicina al mare. Alla fine dell’Ottocento, il lazzaretto mutò destinazione e divenne magazzino portuale per il carbone e le merci.
(Gigante E., Truscello M., Sulla storia del lazzaretto di Messina, Ig. Sanità Pubb., vol XXXII, 1976, n. 5-6)
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