Archivio

Documenti

Valutazione attuale: 0 / 5

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva

C’era una volta Giovanni Interdonato, nato a Roccalumera nel 1813 da una famiglia ricca di possidenti terrieri .Era  un uomo di idee liberali,voleva liberare la Sicilia dal Regno dei  Borboni,partecipò ai moti del 1948-49 con il grado di colonnello.Quando arrivò Garibaldi in Sicilia si mise subito a disposizione dei garibaldini ricoprendo un ruolo importante durante la campagna dei mille,partecipo’ alle battaglie di Capo D’Orlando e Milazzo.Dopo circa un anno lasciò il suo incarico ritirandosi nella sua vita privata occupandosi principalmente dei suoi possedimenti. Ma la prima cosa da fare, nel suo paese, dove fu subito eletto sindaco, era cambiare il nome del piccolo centro. Quel San Ferdinando, di borbonica memoria, suonava veramente male, soprattutto dopo tanta fatica per scacciare l' odiato tiranno. Molto meglio chiamarla Nizza, Nizza di Sicilia, in omaggio a Garibaldi. E fu in quelle terre che il colonnello si dedicò all' agrumicoltura e inventò il limone per cui è rimasto celebre. Si direbbe che la storia del limone Interdonato incominciò quando, per il colonnello garibaldino Giovanni Interdonato, tutto sembrava finito. Dopo aver sofferto la persecuzione politica per le sue idee liberali, aver combattuto nei moti siciliani con i patrioti di Garibaldi e aver governato nel nome dei Savoia, Interdonato si ritirò a vita privata nella sua villa di Fiumedinisi, per terminare i suoi giorni come tanti nobili del tempo. La sua attività divenne quella, un poco noiosa, di un qualsiasi possidente terriero, con una passione fortissima per l' agrumicoltura. Ma il colonnello Interdonato certamente non immaginava che più delle sue gesta rivoluzionarie, la sua memoria sarebbe stata tramandata da un limone, o meglio, dal frutto di un incrocio tra un cedro e l' ariddaru, un limone locale. Grazie alla passione del colonnello,il nuovo innesto fu un toccasana per tutta la comunità della fascia ionica, infatti tutti i contadini che producevano agrumi si dedicarono alla coltivazione del limone interdonato.Le qualità di questo limone conquistarono i mercati oltre confine ottenendo anche  consensi e premi, di cui il marchio IGP.

 

Fonte Comune di Roccalumera

 

 

 

 

 

 

norma inside

Commenta (1 "Commento")

Valutazione attuale: 4 / 5

Stella attivaStella attivaStella attivaStella attivaStella inattiva

Nel comprensorio di Zafferia precisamente vicino ai borghi di Monalla e la Cuba, sorge l’antica Chiesa di S.Nicolò di Bari, posta sulla sponda sinistra del torrente Zafferia. La data di costruzione di questo edificio risale al 1308 come viene riportato nel documento di Pietro Sella in Rationes Decimarum Italie. Originariamente la Chiesa si presentava con un’unica navata con copertura a volta, tipica struttura destinata alla liturgia orientale. Di seguito si stabilirono i basiliani fino al 1500. Importante il portale del tardo barocco in pietra calcarea, capitelli corinzi, colonne di notevole pregio e gli affreschi di Letterio Paladino. La Chiesa venne utilizzata normalmente fino al terribile terremoto del 1908, dove subì gravi danni. L’interesse alla salvaguardia, di quello che il terremoto aveva risparmiato da parte della divisione delle Belle Arti e la Regia Soprintendenza all’arte medievale, finì dopo l’inaugurazione della nuova Chiesa parrocchiale del 1930.Oggi rimane ben poco di quello che un tempo poteva essere di notevole interesse storico culturale.

 

 

Fonte Bibliografica (Foto e Testi)

www.parrocchiazafferia.it

Google Maps

Commenta (0 Commenti)

Follow Us

Don't have an account yet? Register Now!

Sign in to your account